mercoledì 4 ottobre 2017

Corrado Veneziano sbarca in Cina con la personale “Segni”.

Quaranta tele di dimensioni diverse ribaltano e ricombinano un universo visivo quotidiano di segni, simboli, marchi e codici a barre.

di Paola Pacchiani

Coca Cola per Andy, Olio e acrilico su tela, cm 80 x 50, 2016
Successo di pubblico e critica per la mostra di Corrado Veneziano “Segni”, inaugurata alla Galleria Nazionale di Arte Contemporanea di Lanzhou, in Cina, il 2 settembre scorso e in programma fino al 10 ottobre. 
Esposte - in una delle rare personali allestite presso questo spazio, quaranta tele - metà delle quali di grandi dimensioni, realizzate con colori a olio, acrilico o con tecnica mista. Soggetto dei lavori un universo visivo noto a tutti noi e rappresentato, di volta in volta, da simboli, segni quotidiani, marchi di catene, network commerciali, loghi legati all'economia e all'industria, codici a barre e, non ultime, le grandi tele del ‘500 italiano, così tanto conosciute da risultare anch'esse una sorta di marchio.

Già autore del Logo 2015 del Prix internazionale televisivo della Rai, l’artista - che in passato ha collezionato recensioni entusiastiche da parte di Marc Augé, Achille Bonito Oliva e Derrick de Kerckhove - sceglie di ribaltare e ricombinare ogni soggetto ritratto, sfidando il consueto e il ripetuto per trasformare anche le immagini più note in altro rispetto a quello che sono. Così, nei suoi lavori, tutto rimane, allo stesso tempo, uguale e differente; per certi versi identico e per altri totalmente irriconoscibile, attraente, disorientante, sorprendente. A dimostrazione che, come dice lui stesso, «ogni cosa, anche se è già vista, va ri-vista, ri-guardata con semplicità e meraviglia, con dolcezza, poesia, energia nuova: consapevoli che ogni spostamento del nostro sguardo, ogni battito delle nostre ciglia, ogni “messa a fuoco” dei nostri occhi può raccontare qualcosa di divertente e nuovo: di urgente, necessario, bellissimo».